Storica, a dir poco, assemblea, in quel di Busto Garolfo, dove, in una sala gremita e alla presenza delle rappresentanze istituzionali per un terriotrio di 50 comuni, tra Altomilanese e Magentino Abbiatense, è stata votata all'unanimità una mozione a favore del Parco del Roccolo che è un vero e proprio punto di svolta per le politiche Metropolitane e Regionali.
Grazie a tutti.
A Seguire l'intervento di Gilberto Rossi per gli Ecologisti del Ticino e un video riassunto con l'esposizione dei comitati ambientali di Busto Garolfo e di Casorezzo
Il testo integrale della mozione votata all'unanimità
I
Cittadini e i rappresentanti istituzionali dell’Alto Milanese,
Magentino e Abbiatense, partecipanti all’assemblea del 24 ottobre
indetta dai Comuni di Busto Garolfo, Casorezzo, PLIS Parco del
Roccolo e dai comitati territoriali
Preso
atto che
La
vicenda della Cava di Busto Garolfo-Casorezzo è emblematica perché,
ribaltandone il senso può prospettare una via d’uscita
dall’attività estrattiva di sabbia e ghiaia (in caduta libera dal
punto di vista produttivo) verso lo smaltimento di rifiuti
industriali, prospettiva per altro che la stessa Regione ha definito
a più riprese ed in sedi autorevoli “non necessaria” visto che
la politica del riuso sta coinvolgendo sempre più anche le attività
industriali con buoni risultati nel contenimento dei rifiuti.
Considerando
che
La
domanda “a
chi serve, allora, lo smaltimento di rifiuti proposto da
SOLTER”rimane
inquietantemente sospesa senza risposta, almeno per i Cittadini e le
Istituzioni locali.
Convinti
che
Questa
vicenda possa aprire scenari molto diversi che possono fare davvero
la differenza per i territori come Altomilanese, Magentino e
Abbiatense nei quali le attività estrattive hanno “tradizionalmente”
trovato spazio viste le caratteristiche dei terreni ghiaiosi.
Ritenendo
necessario
che
il territorio riprenda in mano il proprio futuro per decidere cosa
diventare e quali prospettive perseguire.
In
coerenza con
la
più volte dichiarata valorizzazione del Parco del Ticino e del
progetto della Dorsale Verde Nord Milano, affermazioni che non devono
essere solo sogni, ma idee per governare il territorio concretamente
nel contesto di un’area vasta fortemente antropizzata
Preso
atto che
Seppur
con un certo ritardo anche Città Metropolitana ha ripreso a
Settembre la definizione del nuovo Piano Cave scaduto a giugno di
quest’anno e prorogato frettolosamente senza una valutazione di
merito per tre anni dalla Regione Lombardia.
Considerando
questa
vicenda emblematica come occasione per fare i conti seriamente con
questo settore prendendo atto che il Piano 2006-2016 aveva fatto
stime di volumi da scavare spropositate rispetto alle reali esigenze
produttive, ed è all’ordine del giorno una sua revisione,
riducendo in modo consistente i volumi di scavo
Nonché
che
Il grande tema del ripristino e del recupero delle aree di Cava
ancora non ha trovato una definizione chiara e con tempistiche certe,
lasciando i territori interessati sempre in una situazione di
incertezza.
Tenendo
conto che
fino
ad oggi si è dimostrata di corto respiro e di dubbio vantaggio per i
territori e la loro salvaguardia la scorciatoia che singole
amministrazioni locali pensino di imboccare confidando in convenzioni
favorevoli con i cavatori
e
che
le stesse attività di cava nel pieno rispetto dei singoli territori,
potrebbero trovare spazio nel recupero degli stessi materiali edili.
Certi
che
se si vuole davvero non consumare altro territorio (come anche la Regione ha sostenuto in una recente legge) ed affrontare il tema del recupero edilizio nella prospettiva di un progressivo efficientamento energetico, e in quella di immense aree industriali dismesse.
se si vuole davvero non consumare altro territorio (come anche la Regione ha sostenuto in una recente legge) ed affrontare il tema del recupero edilizio nella prospettiva di un progressivo efficientamento energetico, e in quella di immense aree industriali dismesse.
Chiedono
con forza che
tutti
gli “attori” di questo complesso lavoro di rilancio territoriale
e ambientale facciano fare la loro parte: i territori proponendo
progetti coerenti vincendo anacronistici campanilismi, Città
Metropolitana chiarendo il contesto nel quale questi progetti possono
realizzarsi ascoltando le istanze che giungono dai cittadini e dalle
amministrazioni locali dell’Alto Milanese, Magentino, Abbiatense
aprendo con esse un tavolo di confronto, la Regione sostenendo questo
progetto con normative coerenti nonché con adeguati
finanziamenti.
Rigettano
quindi in toto il progetto SOLTER nel sito ATEg11(Cave di Casorezzo)
sostenendo
i ricorsi presentati sia dai Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo,
Parco del Roccolo, sia dai comitati locali, come primo passo
necessario di un modo nuovo e coerente di affrontare le tematiche
territoriali