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lunedì 6 ottobre 2014

chi ama la libertà odia il razzismo. Milano 18 ottobre

CHI AMA LA LIBERTA'

ODIA IL RAZZISMO!


CORTEO PARADE SABATO 18 OTTOBRE H.15 LARGO CAIROLI


Il 18 ottobre la lega nord farà a Milano un corteo razzista e xenofobo, che avrà come slogan "stop invasione".
Hanno scelto come loro fortino Milano e la Lombardia, comodamente seduti sulla poltrona della presidenza della regione, finanziando scuole e sanità private invece di quelle pubbliche, spartendosi, assieme a tutti gli altri, la torta di Expo, svendendo case ed edifici pubblici a palazzinari e speculatori mentre le liste per l'assegnazione di case popolari si allungano sempre di più, e intanto il suo segretario sceglie di andare a braccetto con partiti e organizzazioni neofascite e neonaziste sia in Italia che in Europa.


Dicono di essere contro la crisi, ma continuano ad alimentare le speculazioni e la guerra tra poveri: ci dicono che dobbiamo odiare e dare la colpa di tutto al diverso, al migrante, all'omosessuale...per nascondere i loro sporchi affari.
Negli ultimi tempi, più volte, abbiamo visto scandali che hanno coinvolto personaggi legati istituzionalmente a enti guidati dalla Lega: basti pensare ad expo, arrestati e indagini per corruzione e turbativa d'asta; o a come vengono gestiti enti pubblici come Aler, che oltre a non risolvere i bisogni abitativi è riuscita a fare un buco di bilancio di 400 milioni di euro.
Odiano il migrante ma vanno a fare investimenti finanziari in Tanzania.
Il loro obiettivo ci deve essere chiaro: alimentare la guerra tra poveri per spartirsi il bottino tra appalti e finanziamenti pubblici.


Milano ama i diritti, Milano è meticcia, ibrida, soggetta a contaminazioni continue: studenti e precari, lavoratori occasionali/stagionali, migranti campani, pugliesi, siciliani, eritrei, marocchini, peruviani...siamo noi a produrre ed a garantire la sua economia, a costruire la sua cultura con il nostro ingegno, la nostra creatività, condividendo i nostri saperi, a rendere i suoi quartieri vivi, attraversati, ad animarli di relazioni.
Facciamo appello a tutte le comunità e i migranti, quelli che ormai da anni sono protagoniste attive, dalle rivolte nei CIE, alla lotta per la casa e nei quartieri, alla battaglia contro le cooperative sfruttatrici e della logistica; le scuole di italiano e di lingue, il mondo del sindacalismo di base e dell'associazionismo, i centri sociali e i collettivi studenteschi, i comitati per il diritto all'abitare e quelli in difesa dei beni comuni, i precari e tutta la Milano che ama la libertà. Abbiamo imparato insieme a costruire reti solidali, a parlare le mille lingue della città meticcia, a riconoscerne i volti, a riprenderci insieme, dal basso, ciò che in nome della paura e della (loro) sicurezza ci tolgono ogni giorno.
All'invasione delle camicie verdi e dei loro vecchi e nuovi amici dell'estrema destra di mezza Europa, diciamo chiaramente che gli unici ad essere stranieri qui, sono loro.
CORTEO PARADE Sabato 18 Ottobre alle ore 15 in Largo Cairoli.
Milano Meticcia, Antirazzista e Antifascista

il testo dell'appello
Questo è un appello alla Milano Meticcia, a precari, studenti, migranti, sfrattati, giovani e meno giovani, donne, uomini, transessuali, realtà politiche, centri sociali, comitati per il diritto alla casa, comitati per la tutela della salute e dei territori, sindacati di base, associazioni...
Il 18 ottobre la Lega farà a Milano con un corteo razzista e xenofobo, che avrà come slogan "stop invasione": invitiamo la Milano che ama la libertà, quella che lotta per i diritti di tutte e tutti, a ribellarsi, a scendere nelle strade, e a farlo in maniera ampia, colorata, irriverente e che affermi chiaramente che nei nostri quartieri, nella nostra città, nessuno è illegale, e che l'unica invasione che vediamo è quella delle retoriche razziste, dei rigurgiti fascisti che provano a diffondersi in Europa, e quella delle guerre che vengono combattute sempre negli interessi di pochi e a discapito dei diritti, della vita e della dignità di tant*.
Signore e signori, attenzione, l'invasione dei barbari è in atto!
Li vedete? Sono lì, con i loro fazzoletti e le loro magliette verdi, che guardano con sospetto ogni altro colore, che rubano tesori e tesoretti da nascondere in Tanzania, che hanno murato le nostre case per venderle sottocosto ad amici mafiosi e palazzinari... non lasciatevi ingannare dai loro roboanti proclami, dai loro sorrisi e dagli sguardi ammiccanti, signore e signori!
Con i  loro buffi elmi cornuti, stanno seduti sulle poltrone delle più alte cariche regionali e intanto fanno e disfano, distribuendo appalti e favori a chi porta in omaggio ampolle di acqua di Pontida o altrettanti fluenti denari. Qualcuno di loro, non soddisfatto degli affari ivi sistemati si è spinto giù, fino Roma, dove il bottino da saccheggiare è più grosso, anche se le briciole che rimangono a noi son sempre le stesse. Sono strani questi barbari, ossessionati da muri e barriere che innalzerebbero persino nel mare a difesa della loro Contea Padana e di un mondo tutto verde dove null'altro ha diritto di esistere...
E non è una favola per bambini, signore e signori: sono Milano e la Lombardia del 2014. È qui infatti che la Lega ha alzato il suo fortino, comodamente seduta sullo scranno della presidenza regionale, andando a braccetto con partiti e organizzazioni neofasciste e neonaziste in tutta Europa, finanziando scuole e sanità private invece di quelle pubbliche, facendo affari con mafie e 'ndrine per la gestione dei territori e la spartizione della torta di Expo, svendendo case ed edifici pubblici a palazzinari e speculatori mentre le liste per l'assegnazione di case popolari si allungano sempre di più. Dicono di essere contro la crisi, mentre sono sistemici ad essa, continuando ad alimentare le speculazioni e al contempo la paura e la guerra tra i poveri che sole possono dividere città e territori: da un lato chi fa affari, chi specula, chi costruisce superstrade inutili con soldi pubblici, chi fa buchi da milioni nelle casse dell'Aler per dare la paghetta ad amici e parenti, dall'altro chi deve essere precario, ricattabile, sfruttabile, clandestino per consentire ai primi di continuare ad gonfiare le proprie tasche. Da un lato l'Expo del magna magna e degli interessi dei soliti noti (banchieri, mafiosi, impresari dell'edilizia e agenzie immobiliari), dall'altro l'Expo delle devastazioni ambientali, della distruzione di intere aree, dello sfruttamento di manodopera senza diritti a un 1 all'ora, dell'applicazione dell'articolo 5 del Piano Casa che impedisce la residenza a chiunque non possa permettersi i costi esorbitanti di questa città.
Parlano di invasione, questi barbari in doppio petto e agghindati di verde, seminano paura, puntando il dito contro chiunque sia diverso, contro chi rivendica diritti e dignità, sia esso migrante, rom, rifugiato, omosessuale, transessuale, sfrattato o senza casa, lavoratore precario, studente... Costruiscono guerra tra poveri, facendo dei migranti il nemico numero uno da controllare e reprimere, fingendo di ignorare come migliaia di uomini e donne si muovano in cerca di un futuro e di una vita degni, lontano dalle guerre e dalle devastazioni dei territori che sono state fomentate, negli ultimi decenni, dalle scelte politiche ed economiche portate avanti dall'UE e dagli USA, nonché da banche e multinazionali e combattute con armi che proprio il nostro paese con le sue "eccellenze" industriali produce e vende a tutti gli attori negli scenari di guerra. La stessa Europa che oggi si fa Fortezza erigendo quei muri invocati dalla Lega e dai suoi alleati neofascisti e nazionalisti europei, che continuano a invocare diritti solo per pochi, che continuano a strillare alla militarizzazione delle frontiere e dei confini, che restano aperti solo per merci e capitali.
Milano ama la libertà e i diritti, Milano è meticcia, ibrida, soggetta a contaminazioni continue: studenti e precari, lavoratori occasionali/stagionali, migranti campani, pugliesi, siciliani, eritrei, marocchini, peruviani... siamo noi a produrre ed a garantire la sua economia, a costruire la sua cultura con il nostro ingegno, la nostra creatività, condividendo i nostri saperi, a rendere i suoi quartieri vivi, attraversati, ad animarli di relazioni. L'unica invasione che vediamo è quella di questi rigurgiti razzisti, xenofobi e ultranazionalisti che vorrebbero lasciarci come unica opzione retoriche vecchie di decenni, crisi e paura. Ma noi abbiamo imparato per le strade e le piazze dei quartieri, nei corridoi e nei cortili delle scuole, nei chiostri e nelle aule delle università, a costruire reti solidali, a parlare le mille lingue della città meticcia, a riconoscerne i volti, a riprenderci insieme, dal basso, i diritti che in nome della paura e della (loro) sicurezza vorrebbero negarci.
All'invasione delle camicie verdi e dei loro vecchi e nuovi amici dell'estrema destra di mezza Europa, diciamo chiaramente che gli unici ad essere stranieri e a non avere cittadinanza, qui, sono loro.
COMITATO PER NON DIMENTICARE ABBA E PER FERMARE IL RAZZISMO

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