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giovedì 4 ottobre 2012

Ecologisti e reti civiche – Verdi Europei

PROCESSO LOMBARDA PETROLI: SIT-IN DEGLI ECOLOGISTI IL 25 SETTEMBREDAVANTI AL TRIBUNALE DI MONZA PERCHE’ CHI HA INQUINATO PAGHI


COMUNICATO STAMPA

A oltre due anni e mezzo dai fatti, si terrà a Monza il 25 settembre la prima udienza del
processo contro i titolari della ditta Lombarda Petr
oli, che le indagini svolte dalla
Magistratura hanno portato a ritenere responsabili dell’impressionante disastro
ambientale causato dallo sversamento di una grande quantità di idrocarburi nel fiume
Lambro avvenuto il 23 febbraio 2010 le cui immagini fecero il giro del mondo.
Al fine di rendere evidente che sensibilità ambientale e sdegno dei cittadini per questo
abnorme gesto criminale contro l’ambiente e l’uomo non sono diminuiti, per sostenere il
lavoro della Magistratura e per ribadire il concetto che “chi inquina paga”, l'associazione
degli Ecologisti Reti Civiche - Verdi Europei della provincia di Monza Brianza,
con l'adesione di altre realtà lombarde di verdi ed eco civici e del coordinamento
nazionale, organizza alle ore 11,30 del 25 settembre 2012 un sit-in davanti al
Tribunale di Monza in p.zza Garibaldi.
L’associazione locale di Monza Brianza, che è parte del movimento nazionale degli
Ecologisti Reti Civiche - Verdi Europei, da tempo ha chiesto all’Amministrazione Comunale
di Monza di costituirsi parte civile. Questo in ragione del fatto che i primi effetti del danno,
ambientale e morale subito dalla comunità si sono avuti proprio a Monza / S.Rocco.
Alcune settimane dopo i fatti il Comitato dei Cittadini del fiume, assieme ai docenti di
alcune scuole primarie e secondarie di primo grado di Monza, Cologno Monzese e
Sovico, condusse un’inchiesta, attraverso un questionario, interviste e disegni, che
riguardò un campione di circa 500 studenti. La ricerca, validata nella sua metodologia
da scienziati di livello internazionale, quale il professor Kaj Noschis, docente di psicologia
dell’ambiente al Politecnico di Losanna, rilevò come allora bambini e ragazzi provarono
una significativa sofferenza psichica di fronte a quanto avvenuto.
Per questo chiediamo che il processo, insieme al danno ecologico e patrimoniale,
consideri anche il danno morale e che quindi il doveroso risarcimento sia destinato
anche a iniziative di educazione ambientale, che possano riportare tra le giovani
generazioni e i cittadini fiducia in un futuro dove l’ambiente sia rispettato perché noi stessi
di questo siamo parte. Iniziative di cui il Comune di Monza in particolare si dovrebbe fare
carico.

Ecologisti e Reti Civiche
Verdi Europei
di Monza Brianza
Monza, 17 settembre 2012

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