Taranto la città dove l’inquinamento toglie la vita. La città dove le cozze vengono distrutte e dove non si può pascolare per un raggio di 20 km perché la terra è contaminata dalla diossina. Secondo lo studio epidemiologico “ Sentieri” dell’Istituto superiore di sanità la mortalità infantile a Taranto è aumentata del 21% rispetto alla media pugliese, mentre le malattie tumorali tra i bambini sono aumentate del 54%. Dati che sono simili a quelli di un bollettino di guerra. Perché a Taranto le autorità pubbliche negli anni, hanno tollerato che l’inquinamento da diossina e da metalli pesanti fosse portato a livelli così estremi, determinando enormi profitti e un disastro sanitario senza precedenti? La risposta si trova nell’inchiesta della procura di Taranto “ Ambiente Svenduto “ che ha coinvolto politici e funzionari pubblici. Documenti inediti che dimostrano la responsabilità della pubblica amministrazione che sapeva dell’inquinamento e che non solo non fermava l’inquinamento mortale prodotto da quell’impianto, ma autorizzava Ilva a continuare quello che aveva sempre fatto: inquinare. Storie di cittadini che hanno consentito con le loro denunce di scoprire il pentolone del malaffare, storie di dolore delle famiglie e delle persone che hanno perso i loro cari a causa del dramma dell’inquinamento. Il libro illustra le proposte di come si può liberare un territorio accerchiato dai veleni dell’inquinamento, avviando la conversione ecologica, per creare nuova occupazione, fermare l’inquinamento seguendo gli esempi di quanto accaduto in altre città europee e del mondo, come Bilbao o Pittsburgh, che hanno vissuto problemi analoghi a quelli di Taranto. Quelle città oggi sono città ricche, dove esiste benessere sociale e l’inquinamento è stato sconfitto.
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