giovedì 27 novembre 2014

Civiltà Contadina dice no ad Expo


riportiamo il comunicato stampa di CIVILTA' CONTADINA, ritenendolo portatore di riflessioni importanti e da non dimenticare, nella sbornia collettiva che Expo prova a regalare, tra spot e pubblicità.

Il nostro no all'EXPO 2015

Inviato da Teodoro Margarita | 19/11/2014 | 395 Letture | Tags: Agrobiodiversità
Questo articolo rapprenta la decisione dei consiglieri di Civiltà Contadina di non partecipare a EXPO 2015 e ne spiega le ragioni. L'estensore, Margarita Teodoro, vi ha espresso le sue opinioni de dei fatti documentati.
I salvatori di semi di Civiltà Contadina ed Expo 2015, alcune riflessioni


Questi ultimi mesi hanno visto, e non era mai capitato così di frequente, la città di Milano, alcuni suoi quartieri in particolari ma anche alcune strutture di collegamento importanti come la stazione Garibaldi, altre ancora del metrò, sott'acqua. Il Lambro ed il Seveso sono esondati più volte con il corollario di danni e macerie immaginabili. Il resto del territorio lombardo ha subito anche di peggio, frane e smottamenti, il lago di Como esondato, il centro storico minacciato dall'acqua.

Tacciamo, sono cose che si sono lette sui giornali, viste alla tv su quello che ha toccato Genova, due volte, lo Spezzino, Carrara e mille, mille altre località, ovunque, in Italia.

Un governo sapiente del territorio implicherebbe una cura maniacale per ogni spazio verde: solamente le montagne, le colline, ricoperte da un manto verde o coltivate saggiamente, gli alvei dei fiumi ben ripuliti, non ingombri di rifiuti, o, peggio ancora, cementificati possono garantire un corretto e non disastroso deflusso delle acque ed evitare le centinaia di morti, in questi ultimi anni tanto frequenti da non fare quasi più notizia, che dobbiamo contare all'indomani di ciascuno di questi nubifragi diventati cosa normale.

Queste riflessioni per parlare di Expo 2015 “Energia per la vita. Nutrire il pianeta” che si terrà a Milano il prossimo anno. Ne parlo da Lombardo. Innanzitutto, visto che Expo la finanziamo noi, con le nostre tasse, il comune di Milano le ha alzate appositamente, mi verrebbe da dire se questi soldi non sarebbero meglio stati investiti nella difesa idrogeologica del nostro suolo così vulnerabile.

Si parla di “crisi, il governo nazionale, la UE, tutti si sbracciano a parlare di spending review, di patto di stabilità ed invece, per questa Expo si sono trovati centinaia di milioni di euro.

Questa è una considerazione che alla luce dei fatti relativamente al sito di Expo ed alle opere ritenute necessarie come infrastrutture connesse, tangenziali, strade ed autostrade, va proprio nel senso di cementificare ulteriormente la nostra regione: 1800 ettari da seppellire sotto asfalto e cemento. Ovvero, le prossime esondazioni, così stando le cose, troveranno un territorio ancora meno permeabile e Milano e gli altri comuni dell'hinterland troveranno il Lambro ed il Seveso ancora più padroni di esondare dappertutto.

Non volendo andare a cercare la scarsa pulizia degli appalti, infiltrazioni di 'ndrangheta e criminalità dimostrata dalle numerose inchieste della magistratura, fin dentro i piani più alti della Expo. Andiamo poi a scoprire le carte di questa Expo. Ci promettono che questa sarà una vetrina per le eccellenze italiane del cibo e della gastronomia. Sarà, ma l'acqua di Expo, previo un appalto già vinto, sarà appannaggio di Nestlè, tramite la sua controllata italiana San Pellegrino, non dunque l'acqua del rubinetto, l'acqua del comune come aveva promesso il sindaco Pisapia, e che abbiamo difeso dalle grinfie dei privati con il referendum dello scorso anno. La stessa Nestlè oltre ad essersi accaparrata la gestione dell'acqua ha anche il monopolio del padiglione svizzero con una megastruttura che, se nelle intenzioni dei progettisti, dovrebbe far riflettere sui limiti del consumo, nei fatti si tratta di un invito a dilapidare il più possibile. Di cosa si tratta? Non è un giallo e ve lo sveliamo: un marchingegno farà abbassare due o più torri man mano che il pubblico svuoterà il loro contenuto. L'ingresso ad Expo si paga e quindi le bottigliette d'acqua, le barrette di cioccolato, le rondelle di mele, le miniconfezioni di caffè distribuite gratuitamente saranno certamente assaltate dai consumatori che potranno prenderne a volontà. Come capolavoro di greenwashing siamo al top se non al surreale: si invitano i visitatori a prendere e questo dovrebbe farli riflettere sui limiti della cosa... Non dimenticando che Nestlè è stata posta sotto inchiesta dall'Organizzazione mondiale della sanità per la sua politica per aver spinto l'uso del suo latte in polvere nei paesi del terzo mondo. In questo modo Nestlè si rifà il look. Expo: nutrire il pianeta, perfetto.

Se aggiungiamo a questo la presenza nel padiglione USA della Du Pont, multinazionale statunitense che, con la sua controllata Pioneer, è tra le maggiori produttrici di Ogm al mondo, della Coca Cola che nel Salvador ha ipotecato l'uso dell'acqua potabile usurpandolo ai contadini, abbiamo un quadretto idilliaco, si fa per dire, di come si voglia “Nutrire il pianeta” e, mettendoci dentro la General Electric, principale costruttrice di centrali nucleari al mondo, finanziatrice maggiore del padiglione Usa, sappiamo pure che tipo di “Energia per la vita” intendono utilizzare. “Energia per la vita. Nutrire il pianeta” certamente sono slogan accattivanti, il pubblico viene sapientemente indirizzato verso falsità che abbiamo smascherato una ad una, gli Ogm non nutrono il pianeta e persino un filo-Ogm come Umberto Veronesi ha dovuto ammettere che “Si, gli Ogm sono un pericolo oggettivo per la biodiversità”. Grande, il nostro Umberto, se si seminano milioni di ettari in Argentina, in Brasile, negli Usa, in Brasile con una ed una sola specie, come si può mai avere la faccia tosta per parlare di “biodiversità”? Ci vorrebbe una bella faccia tosta per dimostrare che gli Ogm la favoriscono. In data 16 novembre, sul Corriere della sera, un illuminante articolo, un bel servizio da Hannover, ove si tenne la prima Expo dopo la II guerra mondiale, ebbene anche lì il titolo, lo slogan era “ Uomo. Natura. Tecnologia. Un mondo nuovo sorge.” Alla faccia!, commenta l'articolista, in quell'area, ora, degrado, topi, sporcizia, edifici abbandonati e preda di tossicodipendenti e periodicamente in fiamme, anzi, proprio il più ecologico, il padiglione olandese, una sorta di avveniristica astronave con un orto verticale di tre piani, mulini a vento su quelli superiori che davano energie al tutto, ebbene, proprio questo superecologico padiglione è diventato un mostro, una schifezza immonda e lercia. Ogni tanto va a fuoco e i pompieri locali ci si sono abituati. La perdita netta, pagata dai contribuenti tedeschi fu di un miliardo di euro.

Voi pensate che la nostra italiana Expo si risolverà con qualcosa di meglio?

Noi crediamo di no, noi crediamo che la foglia di fico rappresentata dalle belle parole, dalle nobili intenzioni sia stata già abbondantemente smentita dai fatti. Le infiltrazioni mafiose, i rifiuti tossici scoperti sotto le infrastrutture connesse ad Expo, la presenza, preponderante delle multinazionali che sono, esse proprio, causa di fame e carestia nel mondo, non ci permettano di prender parte in maniera alcuna a questo evento anzi a contrastarlo e denunciarne le bugie, le menzogne propinate ad ogni piè sospinto dai ben pagati comunicatori. Saremo impegnati in altro. A salvaguardare la biodiversità nei nostri orti, ogni giorno, anche nel 2015, per Civiltà contadina “Anno del girasole”, pianta bene augurante, i girasoli, infatti, hanno la proprietà di purificare i terreni contaminati e quelli di Expo lo sono, certamente. Chi si è accodato, come Slow Food, se ne assuma le responsabilità.

Noi non possiamo mangiare da una tavola milionaria e tossica, non possiamo sedere ove siedono multinazionali del nucleare e degli Ogm, con costoro nulla abbiamo a che spartire. Non ci vogliamo contaminare. Non ci interessa. A quella tavola non ci sono cibi genuini, si pranza e si banchetta a spese di chi ha fame, si progettano aperture agli ogm e si prefigurano operazioni sporche che minacciano di annientamento la nostra vera risorsa nazionale, i nostri semi rurali, le nostre buone pratiche agricole. Non ci stiamo. Non possiamo starci. Noi non possiamo che parlare con lingua dritta, una lingua che da 10.000 anni, da quando gli uomini hanno appreso la meraviglia della riproduzione dei semi, ripete il suo miracolo ad ogni stagione. Expo 2015 passerà. I nostri buoni semi non passeranno.

Le fonti di quanto affermato sono i quotidiani “Corriere della sera”, “Il Sole 24 Ore”, il mensile “Altreconomia”

venerdì 21 novembre 2014

Il cammino dell'antimafia Castano Primo 21 novembre Villa Rusconi h.21

Le associzioni Verdi del territorio aderiscono e invitano a partecipare

lunedì 17 novembre 2014

stop al consumo di suolo. presidio regione lombardia Milano 18 11 2014

Il 18 novembre, alle ore 10, tutti davanti alla Regione Lombardia per dire che la legge sul consumo di suolo che stanno approvando E' UNA TRUFFA per tutto il territorio regionale e favorirà cementificazioni selvagge e illegali. Lettera aperta a tutti gli Amministratori della Lombardia
Caro Amministratore,
con questa lettera vogliamo informarti che nella nostra regione si sta pensando di avviare l’ennesimo scempio al territorio, che tu amministri per conto dei tuoi cittadini.
Da tempo si è resa evidente la necessità di una revisione sostanziale della LR n.12/2005 (Legge sul governo del territorio) che ha mostrato, nel livello attuativo dei PGT adottati, una discrepanza significativa tra intenti e risultati; da molto più tempo è indispensabile dare una significativa risposta a un problema di vitale rilevanza come quello della riduzione del consumo di suolo, particolarmente in Lombardia che ha terre tra le più fertili e produttive del Paese, ma che consuma queste terre a ritmi forsennati. Secondo le previsioni dei PGT le aree libere che potrebbero essere coinvolte in processi di urbanizzazione superano ampiamente i 55.000 ettari, una quantità addirittura superiore ai 47.000 ettari consumati in Lombardia tra il 1999 e il 2012.
Per ‘consumo di suolo’ si intendono i processi di trasformazione del territorio da usi agricoli o naturali a usi urbani (edifici,capannoni,strade asfaltate o sterrate, aree estrattive, discariche, cantieri, cortili, piazzali e altre aree pavimentate o in terra battuta, serre e altre coperture permanenti, aeroporti e porti, aree e campi sportivi impermeabili, ferrovie e altre infrastrutture, pannelli fotovoltaici e tutte le altre aree impermeabilizzate) con la perdita irreversibile di un patrimonio insostituibile in quanto il suolo rigenera alla velocità di 10cm ogni 2000 anni!!.
Secondo la definizione europea di suolo “Il suolo ci fornisce cibo, biomassa e materie prime; funge da piattaforma per lo svolgimento delle attività umane; è un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale e svolge un ruolo fondamentale come habitat e pool genico. Nel suolo vengono stoccate, filtrate e trasformate molte sostanze, tra le quali l’acqua, i nutrienti e il carbonio […]. Per l’importanza che rivestono sotto il profilo socioeconomico e ambientale, tutte queste funzioni devono pertanto essere tutelate”.
E come si vogliono tutelare in Lombardia?
Attraverso una norma integrativa alla LR 12/05, presentata 15 giorni fa in Commissione V, dal titolo “Disposizioni per la limitazione del consumo di suolo e la riqualificazione dei suoli degradati” . Il testo è radicalmente modificato in termini di molto peggiorativi rispetto alla prima formulazione del progetto di legge n.140 (approvato dalla Giunta Regionale lo scorso febbraio) che, seppur migliorabile, costituiva un passo importante verso la concreta possibilità di intervenire nella limitazione del consumo di suolo, sia attraverso misure di contenimento quantitativo dei processi urbanizzativi in atto, sia sostenendo politiche per il riuso e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente quale strategia di governo urbano alternativa alla crescita espansiva.
I limiti del nuovo PdL , che si tradurranno in enormi danni per il territorio e per la salute dei cittadini, iniziano dai grossolani errori definitori, proseguono con l’indeterminatezza delle politiche previste (?) per la realizzazione degli obiettivi dichiarati ( limitazione, compensazioni, fiscalità, riuso e rigenerazione urbana), per finire con le norme transitorie: tutte le enormi previsioni dei PGT vigenti sono fatte salve, l’adeguamento ai disposti di legge è fissato alla scadenza di validità dei DP. All’entrata in vigore della legge le previsioni dei PGT potranno essere rese esecutive con l’approvazione dei relativi piani attuativi, da convenzionarsi entro un limite di 3 anni; ancora una volta il ricorso ad un periodo di moratoria rischia di avviare una corsa degli operatori all’attuazione del piano per non perdere le potenzialità edificatorie, anche al di là di una effettiva sostenibilità finanziaria e opportunità dell’intervento urbanistico. Si potranno edificare quasi 100.000 ettari di terreni liberi che verranno sottratti soprattutto all’agricoltura!!
Nessuna delle istanze , dei suggerimenti e delle severe critiche esposti dalle forze sociali e dalle organizzazioni professionali è stata recepita, il testo è stato blindato dalla Commissione e approvato dalla sola maggioranza, la discussione calendarizzata in Consiglio Regionale per i prossimi 11 e 18 novembre. Una fretta e una tempistica veramente inusuali!!
Alcune delle istanze che riteniamo imprescindibili sono le seguenti:
1. che il suolo agricolo e inedificato sia riconosciuto come Bene Comune;
2. che venga definito nel PTR il quadro reale di consumo di suolo pregresso e futuro comprensivo delle infrastrutture;
3. che si realizzi finalmente il censimento del cemento in ogni singolo comune;
4. che le previsioni di espansione siano coerenti con i trend demografici per determinare le reali necessità abitative;
5. che si introducano nel PTR invarianti cui attribuire soglia nulla di consumo di suolo;
6. che le previsioni di potenziamento delle infrastrutture non prevalgano sulle disposizioni dei piani territoriali delle aree protette;
7. che si preveda la VAS per tutti gli atti del PGT connessi a processi di rigenerazione urbana, con rigorosa valutazione dello stato di inquinamento esistente;
8. che si rafforzi il ruolo e le competenze dell'Osservatorio regionale per monitorare periodicamente il rispetto dell'obiettivo del contenimento del consumo di suolo;
9. che si dia certa definizione dei concetti e delle azioni previste dalla legge;
Se le associazioni ambientaliste e agricole, ma anche l’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’associazione dei costruttori edili (ANCE) si sono trovati assolutamente concordi nel rigettare i contenuti di questo PdL, significa che gli unici interessi che andrà a difendere saranno quelli del cemento illegale e di una speculazione edilizia funzionale al riciclaggio di capitali.
Quindi , caro Amministratore, noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca a te farti sentire assumendoti le responsabilità che ti competono: chiedi il ritiro di una proposta inemendabile e prendi una posizione chiara rispetto a una questione seria e urgente quale il consumo di suolo. Perché non si dica, e lo diremo stanne certo, che anche tu vuoi favorire la speculazione edilizia illegale contro gli interessi dei tuoi concittadini onesti.
Sottoscrittori
Coordinamento dei Comitati locali lombardi del Forum Salviamo Il Paesaggio, Ecoistituto della Valle del Ticino, Associazione InFormazione InMovimento Legnano, Associazione Amici di Cuirone, Comitato NoTerzapista Vanzaghello, Associazione 5 agosto ’91 Buscate, Associazione NOI per la Città Parabiago, LIPU Onlus, Federazione Nazionale Pro Natura, Associazione Osservatorio del Paesaggio dell'Oltrepò Mantovano (San Giacomo delle Segnate Mm)

lunedì 10 novembre 2014

14 Novembre SCIOPERO SOCIALE #iononlavorogratisperexpo

In principio era la scarsa crescita: meno lacci e lacciuoli, costo del lavoro più basso, rilancio dell’economia.
Poi arrivò la stagnazione, differenti bolle esplosero, consentendo ristrutturazioni di interi settori a scapito dei diritti e dei salari di chi vi lavorava.
Poi giunse la crisi finanziaria, come un’epifania, a metterci tutti in riga per lavorare per il bene di tutti, padroni e lavoratori insieme, per uscire dalla crisi. Alla crisi si è sostituita l’austerità, in tempi di vacche magre non ci potevamo permettere di suggerire di migliorare il benessere collettivo. Lo spettacolo della grande ristrutturazione globale ai più è sembrata una restaurazione, condita da megaeventi e grandi opere a fungere da acceleratore in favore dell’avvento di un nuovo ordine.
Ora ci troviamo davanti il jobs act, i decreti sfasciaitalia, una nuova retorica di governo dal sapore antico, padronale.
Ora però, il tenore di questo racconto deve cambiare! Prendete appunti, scioperiamo!
E’ tempo di sciopero sociale, anche a Milano.
Scioperiamo Expo2015, fermiamo debito, cemento e precarietà!
14 novembre – h930 – lgo cairoli

in vista dello SCIOPERO SOCIALE di venerdì 14 novembre

Gli ecologisti del ticino vi invitano a partecipare al presidio

http://www.noexpo.org/2014/11/09/sala-e-citterio-ospiti-non-graditi-a-rho-11n-h2030-presidio-noexpo-sotto-palazzo-comune/

SALA E CITTERIO OSPITI NON GRADITI A RHO! 11N H2030 PRESIDIO NOEXPO SOTTO PALAZZO COMUNE

sala
Per Martedì 11 Novembre è convocato a Rho un consiglio comunale al quale sono invitati anche il commissario unico di Expo 2015 nonché Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. Giuseppe Sala e il direttore comunicazione di Expo 2015 S.p.A. Rossella Citterio. Uno solo il punto all’ordine del giorno: “Expo 2015: opportunità per il territorio rhodense”.
Ci domandiamo se chi compone la maggioranza in consiglio comunale viva effettivamente sul territorio che amministra o se creda così ciecamente all’immagine di “Città vetrina” che in questi anni ha contribuito a creare, visto che le cronache quotidiane indicano senza possibilità di errore quali siano i soggetti che hanno realmente avuto delle “opportunità” dall’Esposizione che si svolgerà nel 2015 sul nostro territorio. E stiamo parlando dei politici, degli imprenditori, dei faccendieri e dei mafiosi che banchettano su appalti da milioni di euro secondo uno scientifico e ben oliato meccanismo di spartizione. Viceversa, ai precari, ai disoccupati, agli studenti e ai giovani di un territorio con un tasso di disoccupazione giovanile di oltre il 30% si chiede di lavorare gratis come volontari per Expo, nella speranza di arricchire un curriculum sempre più vuoto, senza passato e senza futuro. Questa, che può esser scambiata per una “doppia morale”, è in realtà la filosofia di Expo 2015, il mega-evento finanziato con miliardi sottratti alle risorse collettive per garantire gli interessi privati delle varie “cupole” e centri di potere, legali ed illegali.
Per questo Giuseppe Sala e Rossella Citterio, nella Rho impoverita da Expo 2015, non possono che essere considerati “ospiti non graditi”. Forse il sindaco Pd di Rho Romano, dopo l’arresto di Luigi Addisi, ex consigliere comunale del Partito Democratico e uomo della ‘Ndrangheta nelle istituzioni rhodensi, vuole con questo invito utilizzare Sala come stampella per il difficile momento politico che sta attraversando la sua maggioranza. Ma legandosi indissolubilmente al grande evento del 2015, Romano non farà che seguirne la parabola verso l’annunciato flop.
L’opposizione sociale sul territorio di Rho è felice di poter dare al commissario Sala il proprio caldo benvenuto in città lanciando un presidio contro la città vetrina di Expo 2015, laboratorio di debito, cemento e precarietà che anticipa il paese di domani, in vista dello sciopero sociale del 14 novembre.
Martedì 11 novembre 2014 –  Rho – Piazza Visconti – dalle 20:30
Presidio contro Expo 2015 e i suoi emissari sotto il palazzo comunale.