Un anno fa, fuori dai cancelli della logistica Bertola di Ossona, iniziava il terzo blocco delle merci per rivendicare gli stipendi arretrati, e veniva predisposto un presidio con gazebo; oggi, novembre 2013, leggendo la stampa, pare che la proprietà sia sotto procedura fallimentare e che i lavoratori non abbiano ancora ricevuto gli stipendi arretrati.
Il PGT di Ossona, non è ancora stato approvato e i lavori di stesura, sembrano non prendere strade brevi; sarebbe interessante capire cosa ne pensano gli ossonesi e i gruppi politici ossonesi in merito a quel capannone fallito.
Un consiglio comunale straordinario aperto, sarebbe stato opportuno, ma questo è stato uno degli altri limiti della vicenda e "affaire" logistica.
Alla luce di tutto questo, pare necessario per il bene di Ossona e dei paesi limitrofi che le forze politiche locali si adoperino per analizzare la situazione e studiare delle soluzioni e quanto meno degli indirizzi di destinazione non commerciale (viste le criticità che come Verdi sollevammo già nel 2006).
Mancano 6 mesi alle elezioni amministrative di Ossona, questo è un tema che non si può non approfondire e che dovrà trovare proposte chiare e condivisibili dalla cittadinanza.
Un saluto a tutti gli ex lavoratori di C.emme.a e Bertola, la loro lotta è stata esempio di dignità per tutti gli ossonesi e per tutti i lavoratori.
Con questa comunicazione fb
l'Associazione dei VERDI di Ossona invita le forze politiche a avanzare ipotesi sul futuro del polo logistico in procedura fallimentare e a partecipare a una assemblea pubblica con i delegati sindacali di CGIL e CUB per ripercorrere la vicenda e conoscere e comunicare alla cittadinanza, finalmente, quello che è successo e perchè no, proporre e discutere per il bene e per il futuro di Ossona
l'immagine sotto non è un caso; la logica che ha consentito ai nostri politici e imprenditori di fare uno scempio nel CORRIDOIO ECOLOGICO DEI PARCHI DELLA PROVINCIA DI MILANO, è la stessa che ha fatto cementificare la liguria, la sardegna e il nostro territorio, ingabbiando i corsi d'acqua e predisponendo queste tragedie, in nome di speculazioni immobiliari e dei soliti interessi di pochi.
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